Quali sono le energie rinnovabili e quali sono i vantaggi di ciascuna? Ecco una veloce guida per conoscerle e sfruttarle al meglio.
Si intendono come “energie rinnovabili” le forme di energia prodotte da fonti non soggette ad esaurimento perenne nel loro utilizzo, ovvero capaci di rigenerarsi almeno alla stessa velocità con cui sono consumate. Mutuando la definizione del rapporto Brundtland che per primo ha definito il concetto di “sviluppo sostenibile”, l’utilizzo delle fonti energetiche rinnovabili non pregiudica l’uso delle stesse risorse naturali da parte delle generazioni future. È questa la differenza principale dell’energia rinnovabile rispetto a quella derivante da fonti fossili come il petrolio, il carbone, il gas: essere un’energia sostenibile.
Cosa sono le fonti alternative di energia
Il tema del rapporto tra energie rinnovabili o non rinnovabili è legato alle fonti da cui provengono: nel primo caso sono definite come “fossili”, nel secondo come fonti “naturali”. Queste ultime sono anche denominate fonti alternative di energia, visto che fino al Secondo Dopoguerra l’uomo ha utilizzato quasi esclusivamente (almeno a livello industriale) risorse fossili per provvedere al proprio sostentamento energetico. L’invenzione della macchina a vapore ad opera di James Watt alla fine del XVIII secolo segna l’inizio della Rivoluzione industriale, spingendo nei decenni la crescita dell’uso di energie derivanti da fonti fossili. In questi ultimi 250 anni, i dati sulle emissioni di anidride carbonica hanno visto uno sviluppo incrementale. Conseguenza della crescita esplosiva della popolazione mondiale, degli allevamenti intensivi e di altre attività altamente energivore. Anche per questo, al fine di contenere le emissioni di Co2 che concorrono alla crescita della temperatura del suolo e dell’atmosfera terrestre, da mezzo secolo si studiano modalità di sviluppo delle fonti naturali a fini energetici.
Quali sono le energie rinnovabili
Da un punto di vista normativo, secondo il Decreto Legislativo 28 del 2011 che ha recepito una Direttiva europea del 2008, in Italia le fonti di energia rinnovabile sono “il sole, il vento, le risorse idriche, geotermiche, le maree, il moto ondoso e la trasformazione in energia elettrica dei prodotti vegetali o dei rifiuti organici e inorganici”. Si tratta nel concreto, ad esempio, della risultante elettrica dell’energia meccanica scaturita dalla forza dell’acqua o dell’elettricità prodotta attraverso strumenti di attrazione ormai noti come i pannelli solari.
Da un punto di vista tecnico, le principali energie rinnovabili possono essere distinte come classiche o nuove. Le fonti classiche di energia rinnovabile sono l’acqua e il calore naturale della Terra, che si traducono rispettivamente in:
- energia idroelettrica
- energia geotermica
Le nuove fonti rinnovabili sono quelle derivanti dal calore solare, dalla forza del vento e delle correnti marine, dal riciclo di materiali di scarto di origine organica di natura vegetale e animale. Rispettivamente si traducono in:
- energia solare
- energia eolica
- energia marina
- energia derivante dalle biomasse
Quali sono i vantaggi delle energie rinnovabili
In generale, lo sfruttamento delle energie rinnovabili nasce soprattutto per integrare e potenzialmente sostituire l’uso delle energie non rinnovabili dato l’impatto di queste ultime sull’ecosistema e soprattutto la finitezza delle loro fonti.
Ecco quindi alcuni vantaggi specifici delle energie rinnovabili rispetto a quelle derivate da fonti fossili, a livello economico e ambientale:
- Non inquinano: infatti, non emettono anidride carbonica, né gas che sono tra le cause principali dell’effetto serra e del riscaldamento globale. Per questo si parla di “energie pulite” in riferimento alle rinnovabili
- Inesauribilità delle fonti: nel lungo periodo, le energie rinnovabili garantiscono stabilità di fornitura grazie al fatto che le risorse sfruttate sono naturali e potenzialmente infinite (se sfruttate in modo adeguato)
- Costi bassi: lo sviluppo tecnologico abbatte progressivamente i costi di produzione e questo si riflette anche in termini di spese per il consumatore finale
- Nessun rischio di trasferimento: al contrario delle fonti rinnovabili come il petrolio, il trasporto o in ogni caso lo spostamento delle risorse naturali non comporta nessun rischio per l’ambiente e la salute umana
- Altissima reperibilità: basandosi su fonti naturali, le energie rinnovabili possono essere prodotte praticamente dappertutto
Da questi vantaggi economici e ambientali, se ne traggono almeno altri due a livello politico:
- Indipendenza energetica: si intende dall’approvvigionamento delle singole nazioni da fornitori esteri, almeno nella quasi totalità dei casi (dipende dalla disponibilità delle risorse naturali e dal grado di sviluppo tecnologico delle infrastrutture)
- Riduzione dei conflitti: l’alta disponibilità di risorse di approvvigionamento energetico ridurrebbe sensibilmente i conflitti legati all’accaparramento del petrolio e del gas naturale
Alcuni svantaggi attuali delle energie rinnovabili
Nel medio e lungo periodo le energie derivate da fonti rinnovabili sono senza dubbio il futuro a cui l’umanità deve tendere in termini di sviluppo sostenibile. D’altro canto, al momento e quindi nel breve periodo, l’adozione di energie rinnovabili riserva qualche piccolo svantaggio: in tutti i casi si tratta di ostacoli che saranno superati grazie all’avanzamento tecnologico.
Il primo è strutturale: l’economia moderna è fondata sui combustibili fossili, abbandonarli significa destabilizzare strutture di potere e interessi economici molto importanti, legati ad aree geografiche del pianeta e a multinazionali ricchissime. Inoltre, l’adozione di energie rinnovabili impone la riqualificazione di moltissimi lavoratori e professionisti già impiegati nei mercati delle fonti fossili.
Il secondo svantaggio di breve periodo riguarda l’attuale discontinuità dell’approvvigionamento energetico derivante da fonti naturali, a causa delle questioni legate allo stoccaggio che ne condizionano l’utilizzo continuo. Un problema sicuramente in via di risoluzione grazie alle innovazioni tecnologiche che si stanno sviluppando.
Infine, la questione della densità energetica. Con quest’espressione si intende lo spazio fisico necessario per produrre una data quantità di energia. Ad esempio, per produrre un certo volume energetico può essere necessario costruire una diga alterando un’area o coprire di pannelli solari una zona molto vasta. Anche in questi casi, l’avanzamento tecnologico attraverso l’ottimizzazione della resa energetica o l’invenzione di nuove metodologie di uso delle risorse naturali potranno supplire ai limiti attuali.
Quanto dureranno le risorse non rinnovabili
Intendiamo con questa espressione principalmente petrolio, carbone e gas metano. Sono risorse non rinnovabili che usiamo in maniera massiccia per fini industriali da due secoli e che oggi coprono ancora circa l’80% del fabbisogno energetico mondiale. Secondo le stime della Iea (International Energy Association, fondata dall’Ocse e probabilmente l’istituto mondiale più autorevole in materia), al ritmo attuale di uso a livello globale il gas metano potrebbe essere ancora disponibile per circa due secoli, il carbone per cento anni mentre il petrolio potrebbe finire molto prima: dai 5 ai prossimi 30 anni.
Ciò dipende anche dalla crescente domanda dei Paesi in via di sviluppo, dall’incremento della popolazione mondiale e della necessita di approvvigionamento alimentare. E dipende soprattutto dal sistema economico in cui viviamo. In altre parole, un cambiamento delle nostre abitudini alimentari e l’adozione di comportamenti volti a una quantomai utile e opportuna efficienza energetica potrebbe ridurre la domanda globale di queste risorse non rinnovabili.
Le previsioni sulle energie rinnovabili
È sempre difficile fare delle previsioni accurate al riguardo della transizione energetica verso l’approvvigionamento da fonti rinnovabili. Ci sono moltissimi fattori socio-economici e politici che pesano su questa rivoluzione per l’umanità. In ogni caso, sono sicuramente tracciabili delle stime.
Secondo la Iea, già entro il 2021 le fonti rinnovabili potrebbero riuscire a coprire oltre il 60% dell’aumento della produzione di energia elettrica mondiale. In sintesi, si tratterebbe di quanto genera energia attualmente un megastato paragonabile all’insieme di Stati Uniti e Unione europea. Si parla di potenzialità in ogni caso e non di previsioni probabili, specie alla luce della crisi di domanda di petrolio che scaturisce dal post-Coronavirus. Anche se proprio su questo argomento ci sono posizioni contrastanti, dato che la stessa Iea ha recentemente affermato che la pandemia da Covid-19 avrà sicuramente riflessi che andranno a beneficiare la transizione nella produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili.
In particolare, si prevede che le energie rinnovabili cresceranno del 5% quest’anno, per coprire quasi il 30% della contrazione della domanda mondiale di elettricità, derivata dai problemi logistici innescati dalla pandemia nello sfruttamento e il trasporto delle risorse energetiche non rinnovabili. E soprattutto che l’elettricità derivata da fonti rinnovabili sarà l’unica fonte resiliente a quello che la stessa Iea definisce come il più grande shock energetico globale degli ultimi 70 anni innescato dalla crisi pandemica.
A prescindere dall’esattezza di queste previsioni, indubbiamente si può individuare un duplice trend nei consumi energetici dei prossimi anni. L’approvvigionamento di energia da petrolio, metano e gas naturale sarà soggetta a una riduzione progressiva imposta dall’esaurimento delle fonti fossili. E gli sviluppi tecnologici incrementeranno l’offerta di energia sostenibile, derivante da molteplici fonti naturali.