Sostenibilità aziendale: cosa serve per raggiungerla

La sostenibilità aziendale (“corporate sustainability ”) identifica l’adozione di scelte gestionali utili a rendere un’impresa sostenibile

La sostenibilità aziendale (“corporate sustainability ”) è l’espressione che identifica l’adozione di una serie di strumenti e di scelte gestionali utili a rendere un’impresa sostenibile per l’ecosistema e la società. Non si tratta solo di una scelta legata alla coscienza individuale di un imprenditore o del suo management. Bensì di una strategia aziendale che guarda a medio e lungo termine alla sopravvivenza e allo sviluppo della propria impresa. Non è un caso che la gestione aziendale delle piccole, medie o grandi imprese sia valutata sempre di più alla luce dei criteri ESG (Environmental, Social and Governance).

Cosa significa in pratica sostenibilità aziendale

Applicare una strategia di sostenibilità aziendale significa integrare pratiche sostenibili all’interno di ogni processo. A livello di sostenibilità sociale, determina ad esempio:

  • tutela dei diritti dei propri dipendenti
  • formazione del personale, anche su tematiche sociali
  • efficienza dei processi decisionali e organizzativi
  • organizzazione dei servizi di welfare aziendale (es. asili nido)
  • introduzione degli strumenti di smart working.

A livello di sostenibilità ambientale, significa principalmente:

  • creare meccanismi di recupero di scarti e prodotti
  • impiegare energia da fonti rinnovabili e aumentare l’efficienza energetica
  • usare strumenti innovativi per l’ottimizzazione della logistica
  • aumentare efficienza nei processi produttivi.

Perché un’azienda diventa sostenibile

Al di là della bontà dei principi di sviluppo sostenibile (sustainable development) e dell’adozione degli SDGS (Obiettivi di sviluppo sostenibile) delle Nazioni Unite che dovrebbero investire anche la dimensione aziendale, al tema della sostenibilità nella gestione aziendale si può rispondere attraverso diverse prospettive. In un’ottica di competitività, come spiega la Commissione europea in un documento del 2011.

“Un approccio strategico nei confronti del tema della responsabilità sociale delle imprese è sempre più importante per la competitività. Esso può portare benefici in termini di gestione del rischio, riduzione dei costi, accesso al capitale, relazioni con i clienti, gestione delle risorse umane e capacità di innovazione”.

Un’altra motivazione che oggi spinge una gestione aziendale a diventare sostenibile può essere strettamente finanziaria. La Banca europea per gli investimenti (BEI) sosterrà 1 trilione di euro di investimenti relativi al clima nei prossimi anni. E si tratta di un trend mondiale, non di una scelta isolata.

A gennaio 2020, Larry Fink, presidente di BlackRock, la più grande società d’investimento finanziario del mondo, ha detto: “Riteniamo che gli investimenti sostenibili siano la base più solida per i portafogli dei clienti in futuro”. È chiaro che la decisione di colossi come questi, citati solo a titolo esemplificativo tra i tanti che si sono orientati verso i principi di ESG in ambito finanziario, orienteranno le scelte globali dei prossimi anni.

Le ragioni di un approccio strategico

Infine, da un punto di vista strategico, secondo quanto afferma l’Università di Cambridge, la sostenibilità aziendale nasce per fronteggiare un problema e cogliere nuove opportunità. “Le aziende stanno diventando profondamente consapevoli dei rischi intrinseci di fare affari su scala globale” relazionati ai molteplici effetti innescati dagli impatti ambientali sul business.

“Inoltre – continuano gli esperti inglesi – le aziende devono cogliere le nuove opportunità commerciali che si presentano con i prodotti e i servizi “green” nell’era dell’economia sostenibile, in particolare grazie ai benefici dell’economia circolare, e devono essere abbastanza agili per adattare il loro modello di business ai cambiamenti globali da percorrere”.

Tanto per fare un esempio, non è un caso che gli acquisti di prodotti biologici in Italia siano un mercato che vale 3 miliardi di euro, cresciuto del 102% dal 2013 ad oggi. E oggi l’Italia detiene il primato europeo per numero di operatori nel settore dell’agricoltura biologica.

La sostenibilità aziendale: un impegno di lungo periodo

L’impresa che adotta processi di sostenibilità aziendale fa un un investimento duraturo. Che spesso non porta nel breve periodo benefici in termini economici e risvolti positivi immediati sull’organizzazione. La spinta al cambiamento può arrivare da stakeholder interni ed esterni. Può nascere per motivi di brand reputation, può emergere dalle mutate condizioni del mercato. Quale che siano i punti di vista per lo scatto iniziale, bisogna tenere a mente che per conseguire risultati misurabili secondo le metriche della sostenibilità sono necessari tempi medio-lunghi. E non si tratta solo di redigere il bilancio di sostenibilità!

E quindi che adottare politiche di sostenibilità aziendale ha impatti importanti sull’organizzazione aziendale, visto che si richiede un cambiamento culturale dei dipendenti sia come singoli che complessivamente come impresa. Basti pensare solamente alla trasformazione del proprio modello di business tradizionale in funzione dei principi dell’economia circolare.

Sostenibilità come chiave di sviluppo

Proprio per questo, sono necessari piani di lungo periodo e imprenditori motivati, come indicato ad esempio da uno studio del 2017 realizzato dalla società di consulenza Ernst & Young con l’istituto di ricerca GFK Eurisko. La ricerca mette in luce la profondità del cambio culturale richiesto per adottare politiche di sostenibilità. Una trasformazione che deve passare da investimenti utili per raggiungere target identificabili in KPI (key performance indicator). Ma anche da leader d’impresa fortemente motivati a farsi portatori di una visione di cambiamento radicale.

Attenzione, però: il sacrificio imposto dalla trasformazione della cultura aziendale è tutt’altro che vano. Grazie ad un approccio sostenibile si registra quasi sempre una solida crescita economica. Infatti, le imprese che integrano la sostenibilità nelle propria strategia sono in genere quelle più innovative. Il link tra questi due concetti – sostenibilità e innovazione – è fortissimo, come spiega Deloitte (Report Sustainability Driven Innovation, 2013): “Le aziende che perseguono la sostenibilità sono molto più innovative. E quelle che sono leader sostenibili hanno il 400 percento in più di probabilità di essere considerate anche leader nell’innovazione”.

La sostenibilità aziendale: tre aree di azione

La sostenibilità aziendale impone cambiamenti produttivi e una condivisione costante dei propri progressi e dei propri interessi. In tutti i casi, l’era dell’inbound marketing invita a puntare su una comunicazione informativa e di servizio svolta in modo professionale. Al fine di ottenere un cambiamento culturale in ottica di sviluppo sostenibile, la strategia aziendale deve puntare su 3 target diversi:

·     Dipendenti: coinvolgendo le business unit, il management e i singoli lavoratori nelle motivazioni dell’innovazione in direzione della sostenibilità e nel piano di sviluppo strategico. E condividendo un sistema di valutazione ESG compreso da tutti.

·     Clienti: puntando su un piano di comunicazione dedicato ai prodotti e ai servizi aziendali che descriva la sostenibilità dei propri principi e delle propri azioni, ricco anche di informazioni sul contesto locale e di business in cui si opera. Inoltre, creando relazioni trasparenti e affidabili tramite il customer care.

·     Stakeholder esterni: promuovendo i punti chiave della propria agenda di sostenibilità aziendale e dell’engagement verso il territorio e la società attraverso una comunicazione professionale, efficace e sincera.

La sostenibilità aziendale in Italia

Gli italiani sono sempre più coinvolti dalle tematiche dello sviluppo sostenibile: è quanto emerge dagli ultimi studi, tra cui l’ultimo dell’Ipsos citato al Salone della CSR 2020. Secondo alcuni dei dati pubblicati, il 71% degli italiani conosce il concetto di sostenibilità. E il 74% ritiene che le aziende debbano considerare le conseguenze del loro business su società e ambiente. Oltre la meta degli abitanti del Belpaese risulta più attento rispetto a tre anni fa ai comportamenti sostenibili delle aziende. Infine, il 59% ritiene che a livello globale le emergenze da contrastare siano ambientali e sociali insieme: il che richiede uno sforzo attivo delle aziende private.

Quante sono le aziende che in Italia investono in tecnologie e prodotti ecosostenibili?

Quasi mezzo milione (440mila) di aziende italiane investono nella sostenibilità. Le loro motivazioni sono state principalmente ridurre sensibilmente le emissioni di CO2, i consumi energetici e, di conseguenza, il proprio impatto ambientale (efficienza energetica). Secondo questi dati, a influire in maniera particolarmente positiva sono state le imprese guidate da giovani con meno di 35 anni: il 47% di queste ultime ha investito nel green. Non è un caso perché il binomio tra sostenibilità e innovazione, come visto sopra, è fortissimo. D’altro canto, manca ancora una presenza professionale efficace nelle società italiane specializzata su queste tematiche. Tanto che in meno di un’azienda italiana su due è presente una struttura organizzativa interna dedicata. Sono ancora poco diffusi professionisti come l’Environmental Manager, il Sustainability Manager o l’Energy Manager, che presto saranno sempre più centrali nelle aziende italiane come ormai avviene nei paesi più avanzati.

Bisogna infatti ricordare che sostenibilità aziendale vuol dire aprirsi ad elementi come la crescita dell’engagement interno dei propri dipendenti e della brand reputation esterna. Ma significa anche ottimizzazione dei costi e innovazione dei processi, tra gli altri vantaggi. Tanto che anche in Italia i cosiddetti “green jobs” sono aumentati a dismisura: nel 2018 hanno superato le 3 milioni di unità. Si tratta di tutti coloro che in qualche modo lavorano nell’ambito della sostenibilità e che rappresentano il 13,4% dell’occupazione complessiva. Centomila posti di lavoro in più rispetto al 2017. Una garanzia del trend di crescita che riguarda tutti i settori professionali legati alla sostenibilità.

Sostenibilità aziendale: esempi

Molte grandi aziende stanno portando avanti da tempo progetti di sostenibilità. Una di queste è Google, che ha lanciato l’iniziativa Google Green per ridurre del 50% il suo fabbisogno energetico. I data center del colosso di Mountain View, infatti, consumano il 50% in meno di energia rispetto ad altri data center simili. Inoltre, Google si è impegnata ad investire un miliardo di dollari per progetti sviluppati attraverso energie rinnovabili. Ha incentivato la raccolta differenziata tra i propri dipendent e ha consentito a tutti di diminuire l’impatto ambientale utilizzando Gmail.

Procter & Gamble ha promesso di azzerare le emissioni di gas serra e di raggiungere l’utilizzo di imballaggi riciclabili al 100% entro il 2030. Già oggi, tuttavia, tutti gli stabilimenti aziendali non inviano scarti in discarica. Gli impianti italiani di Gattatico e Pomezia hanno ridotto le emissioni di CO2 dell’88% e del 60% rispetto al 2010. Inoltre, il 100% dell’elettricità che l’azienda utilizza provene da fonti rinnovabili. Amazon, invece, si è impegnata ad azzerare le emissioni entro il 2040.