La sostenibilità sociale è uno dei pilastri dello sviluppo sostenibile. Si tratta della strada per costruire una società più equa. Ecco cosa si intende.
Si intende per sostenibilità sociale il complesso di azioni volte a raggiungere l’equità nella società. A tal fine, la sostenibilità sociale implica una diversità di azioni che incidono soprattutto a livello giuridico, economico e culturale. In generale, la sostenibilità sociale si realizza attraverso l’eliminazione della povertà e la realizzazione di condizioni di dignità di base per la vita di ogni uomo. Implica l’annullamento della sperequazione dei benefici tra le classi sociali di un paese e tra le diverse popolazioni del mondo.
In particolare, la sostenibilità sociale riguarda il diritto di un essere umano di poter vivere in un contesto ambientale e socio-economico che gli consenta di poter esprimere la propria individualità. Tale beneficio non è solo limitato al pur legittimo interesse di ogni uomo, ma si lega in generale all’obiettivo più ampio di costruire di una società migliore per tutta la collettività. Di riflesso, questo obiettivo di sostenibilità si attua anche rafforzando la coesione sociale e consentendo a tutti i cittadini di agire nei processi decisionali politici. Inoltre, la sostenibilità sociale è realizzata anche dalla tutela delle minoranze, soprattutto in termini di diritti e di garanzia espressiva delle proprie tradizioni e credenze, nei limiti delle leggi costituite.
Il pilastro della sostenibilità sociale nello sviluppo sostenibile
Il concetto di sviluppo sostenibile si articola su tre pilastri tematici: ambientale, economico e sociale. In ogni caso, quest’ultimo è stato considerato in modo integrato alla sostenibilità solo recentemente. Il motivo sta nel fatto che la realizzazione profonda dei principi di sostenibilità sociale implica modifiche profonde dei rapporti di forza tra gli uomini e nel nostro sistema economico. D’altro canto, anche il concetto di sostenibilità sociale deriva dalla nota definizione di sviluppo sostenibile elaborata nel Rapporto Brundtland (anche noto come Rapporto “Our Common Future”) del 1987: “Lo sviluppo che soddisfa le necessità della generazione presente senza compromettere la capacità delle generazioni future di fare lo stesso”.
Infatti, le questioni economiche e ambientali hanno un legame strettissimo con quelle sociali. Basti pensare ad alcune problematiche attuali di sostenibilità sociale e a come si legano agli squilibri economici ed ambientali. Ad esempio, nei cosiddetti Paesi in via di sviluppo gli effetti dei cambiamenti climatici implicano problematiche di sopravvivenza per le popolazioni dovute all’insicurezza alimentare o all’innalzamento dei mari che eliminano territorio vivibile. Situazioni drammatiche che spingono individui appartenenti a queste popolazioni a migrazioni forzate. In modo diverso, nei cosiddetti paesi sviluppati le problematiche di sostenibilità sociale sono legate alla crescente disuguaglianza tra le generazioni e alla lotta alla povertà o contro le discriminazione razziali e di genere.
La sostenibilità sociale nella visione olistica dello sviluppo sostenibile
I principali istituti formativi sull’economia circolare e in generale sulla sostenibilità indicano di adottare una visione olistica per l’adozione di modelli di business sostenibili. In particolare, come afferma il Cambridge Institute for Sustainability Leadership, “affrontare la sostenibilità richiede cambiamenti a livello di sistema piuttosto che l’azione sui singoli elementi”. Sistemi che considerino non solo lo sviluppo di un’intera area di business, o la tutela di un’ecosistema nel suo complesso ma l’equilibrio degli stessi rapporti tra gli esseri umani. Vuol dire, ad esempio, che la sostenibilità sociale implica che la crescita economica collettiva può essere perseguita senza sacrificare in modo grave la qualità della vita dei singoli. Garantire condizioni di benessere, intese come condizioni di benessere umano, è infatti una responsabilità sociale che implica azioni concrete che interessano i sistemi macroeconomici e il rapporto con le risorse naturali planetarie. Per questo, le azioni di sostenibilità sociale sono un fondamento imprenscindibile per la realizzazione efficace della sostenibilità ambientale ed economica.
Sostenibilità sociale: evoluzione della normativa internazionale
Da un punto di vista giuridico, la sostenibilità sociale significa intraprendere azioni utili per affermare i diritti economici, sociali, politici, culturali delle persone. Per questo, la sostenibilità sociale trova la sua prima tutela nelle dichiarazioni dei diritti dell’uomo.
Considerando solo la storia moderna, tali diritti sono stati messi in luce in una prima formulazione dalla celebre Magna Charta Libertatum inglese (1215). Cinque secoli dopo, in modo esplicito, la Dichiarazione d’Indipendenza degli Stati Uniti (1776) proclamava il diritto alla vita, alla libertà e alla ricerca della felicità. Nel 1789, la Dichiarazione dei Diritti dell’Uomo e dei Cittadini, promulgata in piena Rivoluzione francese, affermò che tutti i cittadini sono uguali davanti alla legge.
Durante il secolo scorso, a livello internazionale, i principi di sostenibilità sociale sono stati sanciti dalla Dichiarazione universale dei diritti umani, adottata nel 1948 dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite. E a livello continentale dalla Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali (1950), che ha istituito la Corte europea dei diritti dell’uomo, volta a tutelare le persone dalle violazioni dei diritti umani.
In una dimensione nazionale, i principi fondamentali della Costituzione italiana, in particolare nei suoi primi 4 articoli, mettono in luce le esigenze di sostenibilità sociale. Anche in ottica di politiche attive, pensando ad esempio al secondo comma dell’articolo 3 della Costituzione: “È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese”.
Oggi i richiami alla sostenibilità sociale sono espliciti e dettagliati in diversi punti dei 17 Sustainable Development Goals fissati dall’Agenda 2030 delle Nazioni Unite.